Pensiero Nuovo

maggio 18th, 2015
A sud di Roma

image

Qualche mese fa lanciavano il seguente monito: “Siamo a sud di Roma!
Malgrado ciò, i barbari dell’Isis non mostravano di certo la tempra di quelli che, millenni or sono, facevano razzia del decadente impero romano. Altri barbari, quelli del passato, sebbene più spietati e brutali, dopo qualche saccheggio, impararono ad ammirare le rovine di una civiltà in disfacimento.
S’insediarono nelle antiche città romane facendole proprie e si lasciarono conquistare da una cultura per molti aspetti superiore; presero il meglio dalla “tradizione romana” liberandola dalla corruzione che l’aveva inesorabilmente condannata alla sconfitta,
si convertirono al cristianesimo rinnegando i loro dei.
Forza e tradizione si mischieranno per secoli in rinnovate entità imperiali, più potenti e temute di quella precedente.
I barbari del XXI secolo, al contrario, distruggono perché incapaci di comprendere:
gli atti vandalici compiuti nel museo di Bagdad o nell’antica città assira di Nimrud non sono di alcun aiuto alla causa sostenuta.
Il manifesto disprezzo per ogni forma di cultura rende stridente persino il paragone con i grandi condottieri mussulmani del passato: alcuni di essi, nella secolare lotta contro gli stati cristiani, seppero distinguersi per grande tolleranza e lungimiranza offrendo ai popoli sottomessi un modello sociale alternativo, se non più evoluto.
La moderna “guerra santa”, invece, è tanto cruenta quanto banale: non di rado, alcuni “combattenti del califfato” appaiono vestiti come occidentali nell’atto di sciorinare concetti vecchi di secoli, oppure posano in gruppo per postare sui social foto che li ritraggono prima di una scorribanda.
Spesso sono i “figli” di un occidente allo sbando che, vuoi per noia, vuoi per senso di ribellione nei confronti di una società in cui non si sono integrati, vuoi perché allettati da un “posto di lavoro” e dal conseguente “stipendio”, scelgono la jihad decapitando qualche cristiano.
Sull’altro fronte di questo rinnovato “scontro di civiltà”, si afferma, invece, una società prigioniera delle sue ipocrisie e delle sue contraddizioni: abbiamo rinunciato alle nostre tradizioni per costruire quel tanto decantato “villaggio globale” che avrebbe dovuto salvare l’umanità dall’autodistruzione.
Ciò che invece è rimasto di questo lodevole progetto è un mondo ostaggio di organismi sovrannazionali, unioni monetarie e lobbies di potere; abbiamo rinnegato le ideologie del passato perdendo la capacità di elaborarne di nuove: questa deficienza ha sopito la sensibilità verso il Bene Comune imprigionando l’uomo contemporaneo in un individualismo senza precedenti.
Abbiamo, quindi, smesso di pensare, di confrontarci, di interessarci alla gestione della cosa pubblica; quasi senza accorgercene, disgustati e delusi da una classe politica inqualificabile, abbiamo smesso persino di votare.
Malgrado ciò, abbiamo comunque provato ad esportare la “democrazia” ottenendo risultati fallimentari: tant’è che dopo la defenestrazione di alcuni tiranni ed il conseguente caos politico, la diffidenza delle popolazioni locali (se non vero e proprio odio) nei confronti dell’Occidente sembra essere aumentata.
Siamo diventati “tolleranti” sino all’assurdo, incapaci di sanzionare severamente discutibili “differenze culturali”:
Nella nostra società, il diritto all’infanzia è precluso ai bambini nomadi mentre i lavoratori cinesi sono esenti da ogni tutela sindacale.
In alcune famiglie d’immigrati di fede islamica l’eguaglianza dei coniugi è una chimera.
Abbiamo paura della storia perché non siamo disposti ad accettare la brutalità della natura umana: per il “benpensante” uomo occidentale, le guerre, così come i regimi più spietati, vengono imposte ai popoli; giammai appoggiate!
Siamo pigri, senza idee, senza alcun credo, né religioso né politico, ipocriti e con labili principi morali.
Disposti a ridere su tutto, abbiamo sostituito l’indignazione con la satira.

Ciò che si trova a sud di Roma non m’inquieta meno di quanto vedo in direzione degli altri punti cardinali: l’immensa stupidità!

Massimiliano Miceli

(se vuoi essere aggiornato sulle pubblicazioni di pensieronuvo, clicca mi piace sulla pagina Facebook)

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>